Pavimento e area pelvica

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C’è la tendenza a pensare che la riabilitazione del pavimento pelvico sia una semplice sommatoria di esercizi fisici idonei a tonificarlo.

In parte è vero, ma è limitato riferirci alla mera questione fisica.

Questa è una delle slide illustrative usate come supporto esplicativo.

diaframma pelvico

diaframma pelvico

 

 

Il bacino, gli organi in esso contenuti, la colonna vertebrale lombare,
le anche, i fianchi e gli organi della riproduzione compongono l’area pelvica.
Ogni parte di essa (come si può vedere nell’immagine che ritrae il diaframma) è connessa in un fascio di muscoli e legamenti.

E, ancora, per citare M. Cervigni :

“Il pavimento pelvico è come un’amaca tesa,

formata da tessuto connettivo muscolo-fasciale

che circonda e sostiene la vagina, l’utero, la vescia e il retto,

li fissa alle pareti pelviche, permettendo loro una mutua adattabilità”

Ogni immagine ed ogni descrizione parla di interconnessione.

Il concetto di “ginnastica riabilitativa” – spesso utilizzato – contribuisce a deviare la questione, settorializzandola.

 

Prendersi cura ed entrare in contatto con l’area pelvica,

significa aprire un varco comunicativo ben più ampio con se stessi.

Questa è una zona carica di vissuti, di reazioni istintive, in cui si raccolgono le sensibilità emozionali.

Le aree del piacere, della rabbia e della paura sono connesse tra di loro e contribuiscono alla percezione dei confini muscolari.

Pensiamo alla reazione di tensione e all’atto istintivo di stringere i glutei

o alla sensazione di distensione e di rilascio emotivo percepiti a livello pelvico, durante una risata.

Attualmente, ogni attività di riabilitazione è comunemente associata allo stato di gravidanza (periodo in cui questa zona è sottoposta fisicamente ed emotivamente ad un carico più ampio) o ai casi di evidente necessità tonificante (incontinenza).

Come ogni elemento di vita, anche il pavimento pelvico necessita di un costante ascolto.

E’ parte di noi, è intriso del nostro vivere.

Sentire il bacino, portarvi il respiro, conoscere i muscoli pelvici, assaporare la lentezza,
significa amare veramente la parte intima di noi.

 

pavimento pelvico
Foto Donna Gentile

Dare al mondo e Venire alla luce

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Dare al mondo

Questa espressione racchiude l’immensità.
Dare, donare, lasciar andare al suo percorso.
Mondo, universo, cammino.

Venire alla luce.
La sua portata non è da meno.
Venire, raggiungere, camminare verso.
Luce. Cos’altro aggiungere?

 

Due sentieri connessi verso qualcosa di più grande ed universale
e intrecciati l’un l’altro.

Questi concetti si rendono degni portavoce dell’importanza del contatto continuo ed indisturbato, sin dalla nascita.

Salvo situazioni particolari, nessun protocollo ha diritto (vedasi normativa OMS e il diritto costituzionale alla salute) né ha ragion d’esser prioritario rispetto alla salvaguarda del continuum.

Dire che questa connessione, se priva di interferenze, contribuisce ad un ottimale avvio dell’allattamento*

e riduce l’insorgere della depressione post partum**  significa descrivere una concatenazione di eventi che riguardano la stessa matrice :

la naturalità di un fenomeno che sa e può compiersi solo se lasciato alla sua saggezza innata.

 

 

 Ridoniamo fiducia al nostro corpo
e alla sua competenza di saper
generare benessere!
 

 

reef

 

Foto da Mandala Journey

*per approfondimenti scientifici vedasi Righard e Alade, 1990
** H.J. Rowe Murray, J.R. Fisher, Operative intervention in Delivery is Associated with compromised early mother-infant interaction, Br. J. Obstet Gynaecol, 10/2011